Salvatore Tripodi

Le vere soddisfazioni dell’Allergologo

  • Salvatore Tripodi
  • 17/06/2018

QUESTE SONO LE SODDISFAZIONI NEL FARE L’ALLERGOLOGO

(Anche se a volte può essere stressante per i rischi obbligati)

Questa foto (così come qualche accenno alla sua storia allergica), che sono stato autorizzato a pubblicare sia da parte dell’interessato che dei genitori, dimostra chiaramente (i suoi occhi parlano, per questo i genitori mi hanno suggerito di non mascherarli) la gioia di Luigi (nome di fantasia) alla fine del Test di Provocazione Orale (TPO) per verificare se potesse tollerare la Nutella, dato che è allergico alla Nocciola.

Conosco Luigi a Marzo di quest’anno e mi viene portato perché da alcuni anni, per episodi ricorrenti di sospetta allergia (orticaria al volto e laringospasmi) è sottoposto ad una dieta molto severa sulla base degli Skin-Prick-Test e del dosaggio delle IgE specifiche, anche molecolari, su sangue. Quest’ultime documentano anche una positività alla LTP della pesca e della frutta secca (molecola molto pericolosa, come ho illustrato nella presentazione sulla sindrome allergica orale), per cui viene proibito a Luigi, dallo specialista allergologo consultato, di mangiare fuori casa,  e prescritto di eliminare dalla sua dieta ogni sorta di vegetale, dalla frutta alla verdura, dai cereali, agli ortaggi, alle spezie, consentendogli solo latte, carne, pesce o pollo ai ferri, conditi solo con olio d’oliva. Inoltro gli viene prescritta un’impegnativa terapia farmacologica sia per prevenire le sospette reazioni allergiche alimentari che quelle respiratorie. Viene addirittura proibito di tenere in casa frutta e verdura di ogni sorta, per pericolo di inalazione di particelle di LTP volatili, costringendo tutta la famiglia, compreso il fratellino più piccolo, alla dieta di Luigi.

Tale situazione porta ad una profonda depressione Luigi ed anche la sua famiglia è molto provata, dato che è molto impegnata nella gestione di tale situazione ed è sempre in ansia per possibili reazioni gravi.

 

Purtroppo nell’allergia alimentare, ad oggi, né i test cutanei né quelli sul sangue (compresi le IgE molecolari) possono confermare con certezza la vera allergia alimentare (cioè la reazione clinica), che è cosa ben diversa dall’avere gli anticorpi IgE per i vari alimenti (sensibilizzazione allergica).

 

Il test che può confermare se si tratta di vera allergia è solo il

Test di Provocazione Orale (TPO)

 

Il TPO viene effettuato in ospedale, in DH, somministrando dosi crescenti dell’alimento incriminato, in presenza di personale addestrato (sia allergologo che infermiere) immediatamente pronto a trattare ogni eventuale reazione allergica, che, data la presenza di IgE (sensibilizzazione) può sempre verificarsi. Ecco perché ho aggiunto nel titolo che la vera attività allergologica (che non è semplicemente quella di fare dei test cutanei e/o sul sangue) può essere stressante, molto stressante. Quando si ha una reazione allergica, che può essere anche grave come un’anafilassi, in corso di TPO vi posso assicurare che l’adrenalina scorre a fiumi in tutti noi e non solo quella che dobbiamo somministrare al paziente per trattare la sua reazione!

Ma quando il TPO è superato c’è una grande gioia in tutti, specie per il paziente ed i genitori.

Seguendo questa strada a Luigi sono stati reintrodotti, senza alcun problema, tanti alimenti e l’ultimo testato è stato proprio la Nutella, come fortissimamente desiderava.

A rafforzare la mia soddisfazione anche il WhatsApp che mi ha mandato la mamma di Luigi dopo il TPO e la foto del suo primo panino con la Nutella e che lo stesso Luigi ha voluto che la mamma mi inviasse.

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